Biografia Breve e Nota Critica
Francesca. Donadio - Pittrice -
Francesca Donadio nasce nel 1961 in Oriolo dove attualmente vive e lavora.
Dipinge per pura passione dal 2003 e ama”l’Impressionismo”. Tra le sue opere troviamo riproduzioni di Monet, Manet, Pissarro, Cezanne, Van Gogh e di pittori classici e moderni del panorama artistico italiano. Persona sensibile e attenta alla figura umana, la propone piu’ volte nei suoi dipinti, siano essi Riproduzioni, Ritratti o Arte Sacra Il Suo Personalissimo Stile lo si puo’ ammirare nei suoi “ Paesaggi “ unici e coloratissimi dai toni caldi ed intensi e ora nelle opere astratte di ultima produzone quali i " Ventagli".
“La Mia Arte “ by Francesca Donadio ha ottenuto notevoli consensi di pubblico e di critica tanto nelle esposizioni personali che nei numerosi eventi prestigiosi di rilevanza nazionale ed internazionale a Venezia, Milano, Ferrara, Firenze, Genova, Imperia, Bologna, Barletta, Torino ed e' Richiesta da prestigiose Gallerie sia Nazionali che Internazionali.
LA MIA ARTE COLLECTION By FRANCESCA DONADIO
http: //francescadonadiooriolo. spaces. live.com
La pittura di Francesca Donadio è una ventata di freschezza nel mondo dell'Arte Contemporanea Italiana. Pur implicitamente prevedendo una ricerca pittorica rivolta a conquistare la totale padronanza del mezzo espressivo, già in questi esempi di suggestioni mediterranee, esprime la sensibilità con cui affronta l'immagine reale, tradotta in pittura con mano abile e disinvolta. L'artista parte, e lo fa da consapevole, da principi impressionisti - notorio è il suo trasporto per la pittura di fine secolo diciannovesimo - ma lungo il suo personale percorso interpretativo e tecnico essi finiscono con l'acquisire quella impronta divisionistica che, applicati nella prassi pittorica quotidiana, riescono a farci percepire maggiormente le colorazioni di un'atmosfera mediterranea. La capacità di manipolare la materia cromatica, sostenuta non solo dal pennello, ma anche dalla spatola, crea sulla tela interessanti frammentazioni, quindi riconducibili ad una visione divisonista e prova che sia che, osservando l'opera da un certa distanza, si riesca a ricomporne colori e spazialità. E' una ricerca che non si ferma qui, ma continua, insistente e caparbia, sino a sfaldare i contorni del reale e a lanciarsi nel puro cromatico: è il necessario sviluppo di simili premesse.
Giulia Sillato ©2011