miKro Mirco Carpita
Formazione Nato nel 1979, vissuto a Lari (PI) fino al 2007, attualmente vivo a Ghizzano di Peccioli (PI).
Diplomato nel 1998 c/o I. T. C. G. “E. Fermi” di Pontedera (PI) ho frequentato per due anni (1997 e 1998) il corso di scultura in argilla cruda e terracotta tenuto presso il medesimo istituto dalla professoressa e scultrice Rosalba Maccianti in collaborazione con la scultrice Patrizia Fallani e nel 2000, sempre con Maccianti, ho seguito un altro corso di scultura in terracotta decorata a freddo con tecniche miste.
Nel corso del 2001 ho frequentato un corso del colore di indirizzo steineriano con la maestra Rita Fabbri.
Dal 2004 al 2006 sono stato membro dell’associazione “Lacquario” che riuniva artisti della Valdera ed ho collaborato all’organizzazione di eventi espositivi.
Da ottore 2008 e luglio 2009 ho frequentato un laboratorio di teatro tenuto a Lari (PI) da “Scenica Frammenti” che si è concluso con la messa in scena dello spettacolo “Stereo/tipo” di nostra creazione.
Contestualmente ho partecipato ad alcuni incontri/laboratorio tra artisti, tenuti dal pittore Sergio Fini c/o il suo laboratorio di Fornaci di Barga (LU) per approfondire l’esperienza del processo creativo finalizzato alla pittura.
Attualmente, nel mio laboratorio, continuo il percorso autodidatta di sperimentazione delle diverse forme d’arte, tecniche di tecorazione e ricerca dei materiali per la scultura (tra cui ceramica Raku, legno, gesso, poliuretano espanso, ecc).
Esperienze 1992, 08 novembre
Concorso Letterario Giovanile “Roberto Bertelli” V` edizione
Circolo Culturale Identità, Pontedera (PI)
DIPLOMA DI MERITO sezione poesia
1996, 01 dicembre
IX` Giornata Mondiale Per La Lotta Contro L’AIDS - “Un mondo, una speranza”
Azienda USL n. 5 – Comune di Pontedera (PI)
ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE, sezione scultura – opera “L’abbraccio”
1997, 19 ottobre
Centro Francescano Internazionale di studi per il dialogo fra i popoli - Massa
“TITOLO DI MEMBRO ONORARIO per la realizzazione di un suo Pensiero” scultura
1997
I` Collettiva I. T. C. G. “E. Fermi” di Pontedera (PI)
Esposte circa 15 opere di dimensioni medio/piccole in argilla cruda decorate con tempera, tecniche miste
1998
II` Collettiva I. T. C. G. “E. Fermi” di Pontedera (PI)
Esposte opere in argilla cruda e terracotta decorate con acrilici e vernici spray
2001, aprile - giugno
Corso di colore ad acquarello con la maestra Rita Fabbri - Firenze
Un totale di cinque incontri con la maestra del colore Rita Fabbri (di indirizzo steineriano) per appendere le potenzialità del colore utilizzando carboncino ed acquarello quali strumenti di ricerca introspettiva
2001
“Selezione LIBROITALIANO”
Partecipazione alla selezione per la pubblicazione di un volume personale di poesia all’interno della collana dedicata alla poesia contemporanea dalla casa editrice Libroitaliano di Caltagirone
2002
Stages di scultura
Incontri di scultura con la scultrice Rosalba Maccianti
2002
“Annuario toscano dell’arte 2002”
Iscrizione alla prima edizione dell’annuario toscano dell’arte edito da Polistampa di Firenze nel giugno 2002 – indirizzario degli artisti della regione Toscana.
2004, 17 - 19 dicembre
Centro Polivalente del Comune di Peccioli
Organizzazione e partecipazione alla I` Mostra collettiva del gruppo “Lacquario”
2004/2005, 8 dicembre – 06 gennaio
Peccioli
Esposizione degli artisti de “Lacquario” nelle vetrine dei negozi del centro storico
2005, 2 - 5 giugno
“XXXVIII` Festa del Donatore” – Peccioli
Organizzazione di una mostra collettiva ed esposizione dell’istallazione “Corpus”
2005, 8 - 16 giugno
“Malastrana Festival” - Cascina (PI)
Mostra collettiva “Expo D’art” presso “Mostra del Mobile”
2006, 10 - 18 giugno
Comune di Marciana (LI): Procchio, Pomonte, Marciana
“Artisti all’aperto”
Organizzazione e partecipazione: “Mostra in Piazza”, corso di colore per adulti e per bambini, Laboratorio artistico all’aperto con gli artisti Fallani Patrizia, Maccianti Rosalba, Palotti Dario e Salvadori Paolo
2006, 16 settembre – 1 ottobre
Centro culturale “Valli” – Ponsacco (PI)
“Poesispirazione”
Collettiva ideata con il gruppo “Lacquario” come esperimento di fusione tra la poesia e le altre forme d’arte, con l’intervento del T. P. T. (Teatro Popolare Treggiaia) che ha messo in scena uno spettacolo prodotto specificatamente per l’evento
2007, 4 maggio – 30 giugno
Consorzio Alta Valdera – Peccioli (PI)
“Fuori formato” sezione scultura - Mostra collettiva presso la sede del Consorzio
2009, 2 - 10 maggio
Bottini dell’olio – Livorno (LI)
F. I. D. A. P. A. mostra collettiva
2009, 19 luglio
Festival “Collinarea” – Lari (PI), Castello dei vicari
Con il “Laboratorio Teatrale Scenica Frammenti”, messa in scena dello spettacolo “Stereo/tipo”
2009, 3 - 18 ottobre
Comune di Gallicano (LU) e Provincia di Lucca
GalliArt, sezione “Crescendo” - collettiva c/o Auditorium Sala G. Guazzelli
LA CRITICA:
Nasce da un mondo di strutture dove con grande spirito libero la sua insegnante di scultura lo fece entrare nella materia da lui già visitata e sperimentata.
Fu l'approccio umano, fisico, materico di un seme che nel tempo lo ha portato a visualizzare il suo lavoro nella sua prima mostra.
Nelle sue sculture si manifesta una ispirazione arcaica che si muove dall’arte primitiva fino a comprendere l’arte etrusca, la cui impronta diventa dominante; questo spinge l’affinità con artisti italiani come Martini, Marino Marini, Mirko.
Madame de Stacl disse che la gente di divide in due categorie: coloro che si entusiasmano e coloro che non si entusiasmano. Mirco appartiene alla prima specie: quando crea, il suo volto, il suo corpo partecipa. L’ispirazione è il suo stato ed è il presupposto dell’attività creativa. È cosciente che l’ispiazione esaltata sia partecipe di ogni sua creazione artistica. Per un istante solo è possibile trattenerla, perché comunque la psiche umana non è in grado di frenarla troppo a lungo. In modo spontaneo e puro essa sorge dalle profondità dell'uomo stesso, da quel sentimento esaltante di un qualcosa raccoltosi al di sopra del quotidiano e che, unitosi a un che di divino, si riflette nelle migliori qualità umane.
Un altro valore è la presenza umana, uno sguardo, la dolcezza, la bellezza, anche se a volte la sua esaltazione ne uccide l'incontro.
Le sue sculture ricordano il suo animo: schivo, furente, semplice, contorto, passionale, a volte perfezionista, ricercatore, conduttore, a volte si libra nell'aria come farfalla.
Goethe dice “graif nur hinein ins volle menshenleben” (attingi liberamente alla complessità della vita umana).
Porta sempre con sé un quaderno di schizzi di quotidianità, graffiti, pezzi di un mosaico che è in lui e che lui incontra. Come Schiele si ispira direttamente alla vita, si concentra sul contenuto più immediato: la minaccia che grava sulla vita ancora prima che abbia visto la luce.
Cosa dire dello scultore, allievo, figlio, maestro, padre, se non fermarsi mai nella ricerca continua.
Il XX secolo ha visto tendenze generali dell'arte d'avanguardia che l'ha vista dialogare con il graffitismo preistorico e con gli aspetti dell'arte cosiddetta “primitiva”, senza che si possa tracciare un confine troppo netto quali l'intero ambito del disegno infantile e le manifestazioni espressive provenienti dal mondo dei soggetti “non acculturati”.
Jean Dubuffet preferì parlare di Art Brut. Il fascio di ricerche primitive non sa che farsene della profondità e quindi riporta le immagini sulla superficie, sia “trattata” sia in caverna.
Le sculture di Mirco danzano e si muovono nella roccia, la terra, entra esce nel movimento delle forme, nei contorni schematici e generalizzati, il che si può definire come “astrazione” o fanno parte di storia dell'avanguardia.
L'astrattismo delle sue opere prescinde da riferimenti espliciti della realtà fisica esterna e propone forme scaturite direttamente dal patrimonio interno dell'umanità.
La terracotta esalta la ricerca, la sperimentazione fuori dai canoni conosciuti non si allinea al mondo occidentale con immagini sempre più definite, tracciati sempre più astratti.
Le avanguardie come Picasso, Dubuffet, Mirò e Pollock elaborano autonomamente i suggerimenti ricavati dall'arte primitiva o “brut”.
Keith Haring infine non si limitò ad aggredire i corpi inanimati ma anche a investire i corpi mobili e in particolare il corpo umano.
La scultura di Mirco è un grande tracciato haringhiano, è una striscia di continuità come un'onda continua (Ferdinad de Saussure) e le forme escono dalle cornici dell'occidente e si diffondono liberamente nello spazio.
ROSALBA MACCIANTI, 2003