Fuori imperversa la battaglia. Dentro le carezze date al gatto, le giarrettiere nere stese ad asciugare davanti al camino acceso a metà del pomeriggio, i sogni della sera...
I colori si rincorrono, si scontrano, copulano, partoriscono l'immagine che diviene, in ultimo atto, la personificazione di una breve storia d'amore a tinte forti dove il paesaggio é un pretesto e la linea d'orizzonte trafitta da un grande sole l'incipit del racconto.
Il viola e l'arancio, il verde che si apparta col blu di prussia, il giallo che viola il nero di una muta calligrafia dell'anima che non si arresta, inquieta scavalca il rigore cromatico, inventa una nuova topografia dei sentimenti.
I fiori sono banditi, così i tetti delle case, le pose del quotidiano, il paesaggio é un vortice d'erba che si incendia per un colpo di vento in estate, é la linea d'orizzonte subito mare.
Il colore non si svincola mai dal soggetto, anzi alla figura é devoto, é il suo messaggero di luce.
Le mie donne, corpi infantili e provocanti, sorprese in atteggiamento ludico tra l'erba, spontanee e disinvolte. E' assente il giudizio di Paride: E anche quello di Dio.