Enzo Ratto vive e opera ad Orbassano (Torino).
L’ approccio all’ arte e’ tardivo, ma la sua esperienza umana e professionale non lo ha mai distaccato da un sostanziale principio tecnico delle cose, il medesimo principio che, oggi, lo sposta su altri orizzonti, quelli della pura creatività.
L’artista infatti trasmette il suo profondo coinvolgimento emotivo nell’atto del comporre, poichè vive pienamente il colore, manipèolando con esperta tecnica non prima, non prima di averne prefigurato l’esito con una totale partecipazione visiva. Le opere arrivano a un proprio compimento solo dopo attenta e complessa elaborazione di parti materiche sovrapposte e combacianti, al fine di creare, in chi guarda, la sensazione di entrare in uno spazio tridimensionale la cui percezione ottico - visiva è prepotente ed immediata.
Sono per lo più colori acrilici, spremuti direttamente dal contenitore sulla tela e coadiuvati da una manualità intensa e vivissima che crea degli effetti speciali spatolando e zigrinando la pasta cromatica: questa in tal modo si compenetra nelle maglie della tela di juta, che, con garza e cordame, e’ la preferita. Tra cui si insinua persino il vetro, con l’esito finale di una composizione astratta di grande risalto estetico al cui fascino è difficile resistere.
Artista impetuoso ma altrettanto bisognoso di approdare ai lidi dell’immaginazione più sfrenata, Enzo Ratto esprime la sua esistenzialità su larghe superfici che diventano ben presto il registro su cui appuntare note e segni della vita, ma possono essere intese anche come uno sconfinato piano urbanistico, prefigurante visioni metropolitane, i cui dettagli sono determinati, appunto, dalle singole infiltrazioni dei “corpi estranei” fra le trame della tela.
L’ Eloquio artistico procede per mini - frequenze architettoniche, ora serrate e chiuse ad occludere il vuoto, quasi un riesumato horror vacui, ora al contrario dipanate a spaziare vuoti, ma sempre concentrando i tratti a modo di scacchiera, come teatro del vissuto umano.
L’ artista di Orbassano rappresenta pertanto il momento cruciale della contaminazione tra l’ elemeno pittorico e quello materico. E non è da credere che questo fenomeno in qualche modo svilisca o riduca, il millenario protagonismo della pittura: se infatti, ogni forma d’ arte si rapporta sempre al proprio tempo e - lo abbiamo già appurato –il nostro tempo della trans - mutazioni, esempi come quello di Enzo Ratto possono solo convalidare l’ estetica della contemporaneità, diversamente strutturata rispetto a quelle che l’ hanno preceduta, perché configurata sul principio di manipolazione della materia, lo stesso che suggerisce la plasmazione dello spazio attraverso organismi eterogenei (le istallazioni).
La presenza all’ interno del Metaformismo e’ quasi ovvia per la dimensione “meta” riscontrabile nella sua espressione artistica: ”meta” come paesaggio da una forma all’ altra, ”meta” come metallico. E ne sono prova specifica due quadri e (Torri e palloni volanti e Segni intrecciati), che sono, appunto, non esenti da suggestioni “meta” – fisiche.
Le sue tele hanno suscitato molti consensi da parte di critici e gallerie d’ arte, con cui ha iniziato a costruire soddisfacenti rapporti di collaborazione anche mediante la partecipazione di rinomate fiere dell’ arte.
L’ interesse degli editori si sta misurando in funzione dell prossime prestigiose pubblicazioni, che sono già in cantiere.
(Giulia Sillato)