Note biografiche
Umberto Ligrone nasce a Stella Cilento l'11 aprile 1950. Matura la propria formazione artistica presso la Scuola d'Arte di Cassano d'Adda, a contatto con i princìpi ed i valori che attraversano la Storia dell'Arte, dalla tradizione accademica dei Grandi Maestri del Cinquecento fino alla loro reinterpretazione in chiave moderna operata dal verismo ottocentesco.
La sua ricerca artistica non si esaurisce nella sperimentazione delle potenzialità espressive dell'olio, steso ora con le tenui trasparenze atmosferiche, che dilatano lontani orizzonti, o scoprono nicchie d'ombra tra assolati casolari, ora con i vibranti e materici spessori della spatola, per costruire l'intreccio degli ulivi nodosi, dei campi di girasoli, di vecchi muri di pietra.
Nel tempo, si consolida il suo impegno nell'incisione; puntasecca, acquaforte, acquatinta, diventano un nuovo e affascinante campo di ricerca nel misterioso incontro tra lastra di metallo, acido, inchiostro e carta, che offre il proprio candore al morbido ed evanescente segno così come al denso chiaroscuro. I corsi seguiti presso i laboratori dell'Associazione culturale italo-svedese di Venezia nel 1999 e presso i centri di formazione del Comune di Milano del 2005/2006 sono alla base della sua formazione in questo campo, dove la conoscenza ha bisogno di una costante conferma sperimentale, non essendoci in realtà limiti alle possibilità espressive.
La ceramica, da sempre testimone delle prime capacità espressive dell'uomo e da sempre al servizio delle sue utilità quotidiane, sia estetiche che funzionali, gli pone nuove e affascinanti sfide. Forte è l'emozione nel maneggiare argilla, ossidi, smalti; tutto concorre a fornire alla sempre vigile e curiosa sensibilità dell'artista nuovi percorsi da seguire, nuovi temi da sperimentare soprattutto nelle sculture, che si sviluppano nello spazio per linee che si rincorrono senza fine. I corsi seguiti presso il laboratorio NIBE di Milano nel 2008 sono stati fondamentali per iniziare la conoscenza di un'arte che combina gli elementi fondamentali della natura con la creatività e con la sorprendente imprevedibilità delle tecniche di cottura raku.
Emerge, dalle esperienze descritte, il profilo di un artista con una visione ampia del fare artistico, costantemente teso alla sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi, con un gusto che trova comunque i propri riferimenti culturali nella tradizione dell'arte figurativa italiana ed europea del passato, ed in particolare dell'Ottocento, oltre che nelle libere e innovative forme estetiche dell'Art Nouveau. L'insegnamento dei Grandi Maestri e delle Scuole che sono all'origine della moderna pittura di paesaggio, Corot, Courbet, Millet, i pittori di Barbizon, i Macchiaioli, così come la sorprendente capacità espressiva di Gaudi, sono per lui un esempio irrinunciabile, necessario per mantenere la propria arte nel grande filone del romanticismo con uno sguardo comunque attento alla libertà espressiva dell'arte nuova.
Numerosi premi e riconoscimenti testimoniano il gradimento della sua opera da parte del pubblico e della critica.
nPubblicato nel 2002 dal periodico Artecultura di Milano nella rubrica "I Maestri contemporanei" a firma di Giuseppe Martucci.
Pubblicato su Arte Mondadori e BOE'
Inserito nel Catalogo d'Arte Mondadori n.41 del 2006 con quotazioni