mano sapiens
Biografia di mano sapiens
Mano Sapiens: mani che vedono, che creano.
La mano nell’evoluzione dell’Homo Sapiens, è il fattore fondamentale e distintivo rispetto a tutti gli altri esseri viventi. E’ questa stessa mano sapiente che diviene protagonista quando una persona perde l’uso della vista. La connessione tra mano e cervello è così raffinata da riuscire ad ovviare, anche se all’inizio non senza sforzo, sia alle esigenze di apprendimento che a quelle creative, a volte in modo sorprendente.
Il nostro gruppo “Mano Sapiens: mani che vedono, che creano”, parafrasando la terminologia scientifica è nato recentemente con l’intento di sperimentare pienamente questa straordinaria capacità delle mani nel restituirci il mondo che ci circonda attraverso il semplice tocco. Una carezza che diviene atto creativo portando all’esterno tutto quello che la nostra immaginazione è capace di inventare. L’arte è il nostro campo di sperimentazione. Dopo essere stati fruitori, attraverso i percorsi accessibili - tattili nei musei, come quelli proposti da anni dall’Associazione di volontariato Museum, ora abbiamo iniziato un dialogo virtuoso con la creatività che ci darà l’opportunità di esplorare modi nuovi e originali di modellare opere sia visive che percettive tattili. Vogliamo condividere intensamente con tutti coloro hanno la curiosità di esplorare questa insolita via espressiva che erroneamente si è sempre pensata preclusa ai non vedenti.
Siamo in 5, come le dita della mano, le artiste del gruppo Mano Sapiens:
Antonella Bretschneider Cattolica (Rn)
Lucilla D’Antilio Roma
Mariangela Cellammare Milano
Rosella Frittelli Roma
Clementina Penna Ardea (Rm)
Ci proponiamo di sensibilizzare tutte le istituzioni che operano in ambito culturale artistico: musei, amministrazioni pubbliche, locali e statali, scuole private e pubbliche, associazioni di interesse inerente e così via, perché per un non vedente divenga prassi comune ovunque accedere in un sito monumentale, un museo, ricevendo la medesima assistenza e opportunità riservate ai cosiddetti normodotati, usando il semplice tocco delle dita.
Da questo arricchimento culturale, accedendo a corsi di formazione che diano gli strumenti tecnico - artistici adeguati, può poi scaturire anche una creatività personale ed inusuale.
Per noi, che non possiamo osservare video, o sfogliare libri, o riviste specializzate, i percorsi accessibili nei musei sono i nostri libri di storia dell’arte tattili. Inoltre abbiamo molto da raccontare liberando la nostra capacità d’immaginare. Acquisendo una preparazione idonea possiamo esprimerlo e mostrare che la nostra non è più una disabilità, bensì un’”altra - abilità”.
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